EDUCAZIONE ALIMENTARE

IL GIUSTO EQUILIBRIO NEL MANGIARE

Oltre a ricercare una buona qualità e a ridimensionare la quantità dei cibi ingeriti, è fondamentale combinarli in maniera corretta, in modo che non si creino conflitti digestivi.
Riunire in uno stesso pasto molti cibi diversi, è una maniera certa per andare incontro a lentezze digestive, fermentazioni, putrefazioni e produzione eccessiva di acidità.

Un pasto mal combinato può stazionane nello stomaco fino a otto ore e oltre le settanta nell’ intero tratto digestivo.

Ogni ristagno comporta degenerazione del cibo, affaticamento dell’organismo (la digestione è la funzione che consuma più energia), produzione di tossine e malesseri di varia entità (gonfiore, pesantezza, sonnolenza, scarsa lucidità, acidosi ecc…).
Pare che il consumo di antiacidi stia superando quello dei sonniferi!
L’ideale è che il cibo passi velocemente per lo stomaco e transiti senza intoppi lungo l’intero tratto intestinale.
Solo una semplificazione dei pasti può favorire tale condizione. Non si tratta di ingerire un solo cibo per volta, ovviamente, si tratta invece di associare tra loro cibi compatibili, che richiedano cioè analoghe modalità di digestione.

La nuova proposta di un modo sano di mangiare, tiene conto dei gusti ricorrenti e dei sapori cui la gente è abituata.
Lo sforzo sarà quello dl capire fino a che punto si possano mantenere delle abitudini alimentari consolidate e acquisite e quanto vada invece radicalmente modificato.
Per questa ragione sono state rivisitate molte delle abitudini della cucina tradizionale italiana.
Ci si è accorti che, molto spesso, rispondono a corrette combinazioni alimentari soprattutto quei piatti che hanno radici popolari e contadine.
I monopiatti tipici della cucina povera possiedono non di rado una saggezza nutrizionale (in qualità e combinazione), che permette loro di superare a pieni voti l’ esame della moderna scienza dell’alimentazione.
Ben diverso è il voto che daremo alla moda alimentare degli ultimi due decenni.
E’ impossibile salvare la ripetitività quotidiana del panino al bar consumato a mezzogiorno; è difficile salvare un modo di mangiare che propone troppi cibi conservati e raffinati.
Cosa dire poi delle migliaia di piatti composti in base ai più svariati criteri, con l’ignoranza però di un fondamentale criterio base: la corretta associazione degli alimenti?
E che dire dei cibi precotti e già confezionati dalle grandi catene alimentari?
Attualmente, solo la minima parte delle coloratissime ricette proposte e riproposte da inserti di giornali, opuscoli, dispense e quaderni di cucina prevede una buona combinazione degli alimenti.
Chi abbia appreso le regole fondamentali del nutrirsi bene, lo può verificare di persona.
Una volta che ci si impratichisce nel gioco delle combinazioni alimentari si può dare il via alla prova di piatti nuovi senza preclusioni di sorta: una corretta linea nutrizionale non significa assolutamente mortificazione del sapore, della fantasia, dell’invenzione culinaria.

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