Hibiki in Giapponese  significa “eco” oppure “risonanza” ed esprime la filosofia secondo cui bisogna vivere in armonia con gli altri e con la natura.

Le sensazioni che proviamo quando ci auto trattiamo o quando facciamo ad altri un trattamento Reiki (tipo calore, freddo, formicolio, strappi, vortici, colori, sensazioni, visioni., ecc.) sono chiamate Hibiki in Giapponese.

Queste hanno lo scopo di guidare le nostre mani durante un trattamento Reiki al posizionamento corretto, lì dove c’è bisogno, facendoci sapere quando muoverci o restare nella posizione.
Per molti di noi, sentire Hibiki è un indicatore che “sta succedendo qualcosa” durante i trattamenti Reiki e noi, spesso, veniamo assorbiti da queste sensazioni.
È importante ricordare che Hibiki in giapponese significa letteralmente “risonanza” ma anche “eco”.

Quindi il vero motivo per cui queste sensazioni sono chiamate Hibiki è che non sono reali.

In sostanza, un’eco è vuoto, come un riflesso o un’illusione.
Non dovremmo dargli importanza, non dovremmo alimentarlo.

Quando etichettiamo l’Hibiki lo vediamo come reale e iniziamo a fare distinzioni tra un Hibiki buono o cattivo, che di per sé crea uno stato mentale dualistico.

Nella pratica di Reiki Giapponese questo non va bene.

Come facciamo con i nostri pensieri durante una meditazione, una volta che percepiamo un Hibiki esso ha servito il suo scopo di guida, e dobbiamo lasciarlo andare, senza analizzarlo, o cercare di capirlo.
Dobbiamo riportare tutta la nostra attenzione e la nostra mente alla persona trattata, alimentando la compassione.
Ricordiamoci sempre che l’energia Reiki segue la mente.

Se la nostra mente sta pensando a tutte queste sensazioni che stiamo provando, dove va la nostra energia?
Inoltre, il modo in cui sperimentiamo il Reiki come praticanti cambia nel tempo man mano che approfondiamo la nostra stessa comprensione del sistema Reiki.

Se ci affezioniamo a una forma specifica di Hibiki, potremmo involontariamente fermare la nostra crescita come praticanti Reiki.
Dai il benvenuto agli Hibiki, ma tienili con una mano aperta, senza afferrare, senza attaccamento.

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