Reiki


LA POSSIBILITÀ DELLA TRASMUTAZIONE ALLA LUCE DELLE COGNIZIONI SCIENTIFICHE ATTUALI.

È curioso il fatto che, contrariamente a quanto si pensa, la chimica moderna non è nata dall’alchimia, ma per reazione all’alchimia.
Con l’avvento del metodo scientifico, a cavallo tra ‘500 e ‘600, il procedimento della misurazione e della matematizzazione fu applicato anche ad essa. Valenti ricercatori come Boyle e altri, si resero conto che per quanto si facesse, non c’era verso di trasmutare la materia. Se ad esempio si partiva da un minerale di rame, per quante operazioni si compissero su di esso con acidi o con sali di varia natura, alla fine sempre rame si otteneva. Oggi sappiamo bene che tutte le operazioni che venivamo eseguite da chi lavorava in laboratorio, per quanto complesse, comportavano sempre e solo reazioni chimiche.
Per trasmutare un metallo in un altro invece, sono necessarie reazioni nucleari

Tutta la materia è composta di atomi, i quali sono formati da un nucleo pesante che ne contiene pressoché l’intera massa e da particelle piccolissime, chiamate elettroni, che ruotano attorno al nucleo.
Nelle reazioni chimiche, atomi differenti entrano in contatto e reagiscono fra di loro formando dei legami che consentono di mettere in comune o di scambiarsi degli elettroni; il nucleo degli atomi non viene assolutamente coinvolto in nessuna reazione chimica.
Per trasformare un elemento in un altro è necessario invece modificarne soprattutto il nucleo, perché e da esso che dipendono le proprietà di un elemento, quindi è indispensabile che avvengano delle reazioni nucleari. Sappiamo però che, mentre le reazioni chimiche richiedono quantità di energie relativamente basse e tali da poter essere disponibili in qualunque laboratorio, le reazioni nucleari richiedono invece altissime energie che solo da pochi decenni l’uomo riesce a produrre e a controllare.
A questo punto si potrebbe tranquillamente asserire che per gli antichi era pressoché impossibile compiere qualunque trasmutazione per il semplice fatto che non potevano disporre dell’energia necessaria per farlo.

La trasmutazione del piombo in oro è stata effettivamente realizzata negli anni ’60 da alcuni scienziati giapponesi, i quali hanno così potuto verificare che per trasmutare 1 grammo di piombo in 1 grammo di oro occorrono 5118 Kw. In pratica quindi la cosa è fattibile ma costa infinitamente di più che andarsi a comperare l’oro dal gioielliere, già finemente lavorato. 

Alcuni anni fa però, alcuni scienziati hanno cominciato a sostenere la possibilità di poter provocare delle reazioni nucleari a debole energia, cioè impiegandone delle quantità modestissime. Una parte delle attuali ricerche sulla fusione nucleare è proprio indirizzata in questo senso, tanto che vengono definite ricerche sulla fusione fredda.
Se questa possibilità risponde al vero, si potrebbe anche ipotizzare che, conosciuto il segreto, sapienti di epoche passate siano effettivamente stati in grado di manipolare e trasformare la materia.
Comunque stiano le cose, poco importa: non è l’aspetto metallico dell’alchimia quello che ci riguarda. È certamente molto più interessante invece una scoperta che va sempre in questo senso ma riguarda la materia organica ed in particolare il corpo umano

Nel 1959, un ingegnere di nome Kervran ha per primo ipotizzato un fenomeno di trasmutazione nucleare a debole energia all’interno del corpo umano.
Ha in sostanza capito che il nostro organismo è in grado di fondere i nuclei degli atomi di sodio (Na11), presenti ad esempio nel sale da cucina, con i nuclei di ossigeno (O8) che assorbiamo mediante la respirazione, producendo ex novo degli atomi di potassio (K19). Dopo di allora questo misterioso processo è stato accertato e riscontrato in modo inconfutabile sia nel regno animale che in quello vegetale.
Pur essendo un fenomeno assodato, esso non cessa di meravigliare gli scienziati poiché risulta a tutt’oggi assolutamente inspiegabile; trattandosi a tutti gli effetti di reazioni nucleari, dovrebbero essere necessarie energie molto superiori a quelle che il nostro organismo ha a disposizione. 

A questo punto, delle due l’una:
– o il nostro organismo, come sostengono da sempre certi mistici orientali, è in grado in particolari circostanze di sprigionare e controllare enormi quantità di energia
– oppure esiste la possibilità, con modalità ancora ignote alla scienza, di effettuare reazioni nucleari a debole energia

Quale che sia la risposta, la materia vivente è comunque in grado di farlo, quindi è importante sottolineare il fatto che, in entrambi i casi, il corpo umano è in grado di compiere operazioni e processi la cui portata e natura sfuggono completamente alle possibilità di comprensione della scienza attuale.
Di fronte alla domanda: “quali sono i limiti del corpo umano?” l’interpretazione del processo alchemico come una grande opera che riguarda intimamente l’uomo, forse relativa proprio al risveglio di potenzialità del nostro cervello oggi insospettate ma note ai saggi di un tempo, risulta estremamente probante e significativa.

“La metafisica ci dice che c’è UNA coscienza, dalla quale fuoriesce tutto l’esistente.
La fisica quantistica ci dice che viviamo in un campo unificato di energia
e che questo campo è cosciente (ossia in grado di rispondere a degli stimoli)
e che tutto ciò che esiste fuoriesce da questo campo.”

Corsi

Condividi questo articolo